Cameo latino
Volevo dire una cosa, anche se è molto naïve. Forse suona banale, rudemente commerciale, ingenua e nemmeno tanto erudita, che è un po’ il contrario della mia fichissima me, intellettualoide di merda radical chic; però è vera (ed è molto meglio della mia immagine riflessa dalla società).
Sono morte tante, tantissime, troppe persone quest’anno, e quindi suono anche a me stessa ancor più immorale di quella che ha scritto la riga sopra, però mi par davvero che la cultura latina (aka sudamericana) sia stata tremendamente massacrata dal duemilaventi.
Saranno i miei ricordi, le angolazioni e le suggestioni di una vita un po’ strana e poco ordinata, ma se li leggo… Luis Sepulveda, Quino e Diego Armando Maradona, mancati uno in fila all’altro in sei mesi, mi suonano nelle orecchie con l’eco di un dolore sottile ma stabile, come se l’umanità avesse perso un accento (uno dei suoi tanti, quantomeno).
Lo so, nessuno si aspetta da me che io mi sia accorta che è morto Maradona. Io non mi accorgo di un sacco di cose ed il calcio non solo non mi interessa, proprio non mi piace. Però oggi è diverso.
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